Marketing etico e acquisti consapevoli
Grandi sconti sono davvero sinonimo di grande convenienza?
Ho scelto di parlare di marketing etico e acquisti consapevoli, ma prima vi devo confessare una cosa: sono in un periodo di riflessione. Sto mettendo in discussione tanti aspetti del mio lavoro e alcuni li voglio condividere, anche quelli più scomodi e che potrebbero farti pensare “Ma ne parli proprio tu che ti occupi di pubblicità?”.
Si ne parlo io, anche se è sconveniente.
Perché parto dal presupposto che ciò che conta non è vendere tanto, ma vendere bene.
Ciò che conta non è promuovere a tutti i costi, ma farsi conoscere nel modo giusto.
Ciò che conta non è acquisire clienti attraverso uno sconto e pensare così di averli fidelizzati, ma creare legami con le persone.
Ciò che conta oggi è conquistare i clienti attraverso i propri valori.
Il marketing tradizionale nella grande distribuzione
Partiamo dall’inizio.
Quasi tutti i giorni quando arrivo in bottega trovo nella cassetta della posta un volantino della grande distribuzione.
(Quelli nella foto sono quelli ricevuti soltanto nel mese di ottobre).
Le parole più utilizzate sono: grande convenienza, sconto/sconti, conviene, risparmio, prezzi, offerta, guadagno e così via…
La grande distribuzione utilizza ancora un marketing tradizionale, ma attenzione: tradizionale non vuol dire per forza “vecchio”.
Un marketing tradizionale può essere basato sulla scelta di un canale tradizionale, ma può (io oserei dire, deve) utilizzare una comunicazione moderna, etica, vera. E per questo può ancora funzionare.
Quello che mi fa pensare è il fatto che la comunicazione utilizzata dalla grande distribuzione negli anni non è cambiata di molto, è sempre incentrata sul risparmio, sulla convenienza e sui grandi sconti. E se la Gdo non ha cambiato questo suo modo di comunicare probabilmente è perché i suoi clienti apprezzano e incentivano questo tipo di comunicazione.
Io personalmente quel tipo di volantini non li guardo, finiscono subito nel contenitore della carta, perché non sono attratta da questo tipo di offerte. Compro un prodotto per diversi motivi:
- se ne ho bisogno
- se mi fido del brand e dell’azienda
- se quel prodotto o servizio risolvono un mio problema
- se migliorano in qualche modo una determinata situazione
- se la pubblicità mi trasmette qualcosa: un’emozione
- se quel messaggio mi fa pensare che chi ha creato quel prodotto ha pensato a me. Ha pensato a come farmi sentire meglio.
Non acquisto mai un prodotto perché è in offerta 3×2 o perché se lo compro mi raddoppiano i punti.
Ecco, questo tipo di comunicazione è molto lontana da me.
Il marketing etico e acquisti consapevoli
Stiamo vivendo un momento molto particolare, non soltanto per la situazione legata al Covid-19, ma anche per i cambiamenti che riguardano il nostro pianeta. Si sente parlare sempre più spesso di sostenibilità ambientale, di etica, di consapevolezza, per fortuna direi.
Ci informiamo, prestiamo attenzione all’utilizzo della plastica e alla raccolta differenziata, al recupero e al riciclo.
Forse dovremmo inserire tra questi temi anche quello legato agli acquisti consapevoli.
Forse dovremmo acquistare un prodotto se ne abbiamo davvero bisogno e non soltanto perché è in offerta.
Forse dovremmo farci qualche domanda in più prima dell’acquisto.
Forse dovremmo chiederci cosa c’è dietro a quel volantino.
Perché molte volte dietro a quel volantino che la Gdo paga una miseria, ci sono aziende che lavorano, ci sono persone che lavorano a ritmo di fabbrica e costantemente sotto stress. Ci sono agenzie di comunicazione e tipografie che lavorano, ma che non stanno dentro nei prezzi con tutte le conseguenze del caso. Ci sono aziende che falliscono perché l’unico vero obiettivo è sempre e solo il prezzo. Più basso ovviamente.
Io in parte l’ho vissuto. Ho lavorato per un breve (per fortuna) periodo in un’azienda che si occupa di realizzare i volantini per la grande distribuzione, ho visto i meccanismi e forse è anche grazie a questa esperienza che se vedo un 3×2 scappo.
Nel marketing digitale, ancor di più nel marketing etico l’attenzione su questo tema è molto più alta e per questo il messaggio che passa è prima legato al valore, all’identità del brand e poi alla caratteristica del prodotto e servizio e in ultimo all’offerta. L’offerta non viene quasi mai messa al primo posto.
Il manifesto del marketing etico
Ma veniamo alla mia riflessione.
Quello che mi chiedo io è: ma è davvero questo quello che vogliamo?
Se vogliamo favorire un tipo di acquisto più consapevole, limitando lo spreco, è questa la comunicazione che vogliamo vedere?
Sono quelle elencate qualche paragrafo più su (convenienza, offerta, ecc…) le parole da cui ci facciamo attirare?
Forse è arrivato il momento che ognuno faccia la sua parte.
Le persone utilizzando dei criteri di valutazione più profondi nel momento in cui decidono di acquistare un prodotto.
Le aziende evitando la fidelizzazione forzata e a qualsiasi costo.
Le agenzie di comunicazione avvicinandosi, coinvolgendo le aziende, al marketing etico.
Qui puoi leggere il Manifesto del Marketing Etico scritto da Emanuele Macaluso, a mio parere un’opera d’arte.
Io ho deciso di iniziare a fare la mia parte, sia nella mia vita privata, sia nella mia bottega.
Che ne dici di iniziare con me?
A presto!
Cristina